Storia
La struttura urbana della Sardegna contadina non contemplava casolari agricoli sparsi nelle campagne, tutto era concentrato nel villaggio. La casa era il luogo dove si tornava dopo una lunga giornata nei campi.
Le strade e i luoghi originano il loro nome dalla loro funzione, da chi vi abita, o magari dalla presenza di qualche vestigia del passato. La tecnica costruttiva della casa è quella tipica del Campidano: le basi murali sono costruite in pietra e gli alzati murali costruiti in làdiri, cioè mattoni di fango e paglia essiccati al sole, una delle tecniche più antiche e diffuse del Mediterraneo.
La casa originariamente del Signor Benvenuto Salis, le cui iniziali campeggiano sul portale d’accesso, non ha subito modifiche strutturali. Era composta da sette camere nelle quali hanno vissuto i suoi cinque figli, dopo il matrimonio con la signora Amelia Floris, celebrato nel 1929.
Nel panorama dell’architettura popolare sarda, la casa campidanese è senza dubbio una delle strutture più interessanti. Essa è il frutto della ripetizione di schemi della tradizione che con le sovrapposizioni avvenute lungo i secoli ha dato vita ad un organismo architettonico a se, perfettamente riconoscibile, che amalgama perfettamente la funzionalità e l’estetica.
Vediamo di seguito gli elementi fondamentali:
Su Portali (Il Portale)
Il grande arco d’accesso è spesso l’unica struttura visibile alla strada. La fantasia delle decorazioni rispecchia la condizione sociale di chi abita la casa.
Sa pratza de manixu (La corte di lavoro)
E’ il cortile adibito al lavoro. Su di esso si affacciano gli ambienti di lavoro: stalle, magazzini, la macina, la cantina; a seconda dell’attività principale di chi abita la casa.
Sa Funtana (Il Pozzo)
E’ il pozzo. La casa doveva essere assolutamente autosufficiente, per cui il pozzo non poteva mancare.
Sa Pratza bona (La corte buona)
E’ la corte vera e propria sulla quale si affacciano gli ambienti propriamente abitativi della casa. La struttura può essere paragonata quasi a un chiostro
Sa Sala (La Sala)
Era il salotto per gli ospiti, ma in passato era stata adibita a sartoria. Oggi è una camera familiare, che conserva al suo interno, le vecchie canne legate col giunco.
Sa Lolla (Il loggiato)
E’ il loggiato che funge da raccordo tra le varie stanze, è la struttura che da forma a tutta la casa. Senza sa lolla non si può parlare di una casa campidanese.Le lollas più belle sono ad arcate. La tipologia di arco più frequente è quella dell’arco ellitico, ma si possono trovare lollas con archi differenti e fantasiosi.
S’aposentu de arriciri (Il salottino per ricevere)
L’aposentu de arriciri era la stanza di rappresentanza che si usava solo raramente. Era la stanza più bella della casa e spesso era decorata con pitture sul soffitto.
The house of the Campidano
In the panorama of the Sardinian vernacular architecture, the campidanaise house is without any doubt one of the most interesting structures.
It is actually the result of the repetitions of traditional patterns, that with the superimpositions occurred through the centuries have given life to an organism on its own, perfectly recognizable, that blends perfectly the functionality and the aesthetic.
1) Su Portali ( The Archgate)
2) Sa pratza de manixu (The working yard)
3) Su magasinu ‘e su binu (The wine deposit)
4) Sa funtana (The well)
5) Sa pratza bona (The good yard)
6) Sa sala (The eating room)
7) Sa lolla (The open gallery)
8 ) S’aposentu ‘e arriciri (The reception room)
Centu Concas Centu Berrittas (significato)
Questo famoso detto sardo si traduce letteralmente con “cento teste cento berretti”. Sa Berritta è il nome di un copricapo confezionato in stoffa di orbace o semplice panno di colore nero che fa parte dell’abito tradizionale maschile tipico della Sardegna.
Il detto evidenzia il carattere dei sardi: un po’ testardi, con “cento” idee diverse e poco inclini alla concordia.
History
The B and B “Centu Concas is the typical farmer house with courtyard of the villages of the Campidano. The urban structure of agricultural Sardinia didn’t foresee farmer houses spread isolated around the countryside, all was concentrated in the village. Than the house was the place where after a long day in the fields, the farmer went back.
The building technique of the house is the one typical of the Campidano: the mural bases are built in stone and the wall elevations were made with brick made of uncooked clay mixed with straw and dried at the sun, one of the oldest and more spread techniques of the Mediterranean sea.